Descrizione
Il complesso sanatoriale IX maggio (oggi Giovan Battista Morgagni – Luigi Pierantoni) di Vecchiazzano, fu costruito su progetto dell’architetto Cesare Valle, voluto dal regime fascista negli anni trenta del Novecento, nell’ambito della campagna di lotta alla tubercolosi. I primi padiglioni furono inaugurati nel 1937.
Il sanatorio si caratterizzò per la costruzione di tre edifici orientati a sud-est, separati, ma collegati tra loro da un corridoio interrato. Il padiglione Valsalva era destinato al ricovero degli adulti, il Vallisneri al ricovero dei bambini, mentre il terzo, oggi intitolato a Salvador Allende, fungeva da colonia post-sanatoriale.
Gli edifici richiamavano forme di affermazione del potere: una nave, un carro armato, un aeroplano. Al centro del grande parco tutelato e al tempo funzionale al pieno recupero degli ammalati, è stato eretto un nuovo edificio ospedaliero.
L’Ospedale Morgagni-Pierantoni, inaugurato il 17 gennaio del 2004, è stato edificato nell’area del grande complesso sanatoriale IX Maggio.
Nel 2004, l'ingente donazione dell'ingegnere Rambaldo Bruschi destinata all'Istituzione ospedaliera di Forlì ha dato vita, nell'area di Vecchiazzano, al nuovo blocco ospedaliero Gian Battista Morgagni - Luigi Pierantoni.
In vista della nuova collocazione ospedaliera, l’Azienda sanitaria di Forlì insieme al Comune promossero una consistente attività di studio del patrimonio culturale che produsse il volume “I beni della salute” con relativa mostra, e un percorso espositivo permanente nell’area ospedaliera che si inserisce a pieno titolo nel Museo Diffuso di Arte e Storia Sanitaria Romagnola.
Intorno all'edificio si stende il grande parco messo a dimora negli anni Trenta.
Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani (ACOSI)
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Elementi di interesse:
Il Parco, con una superficie di 14 ettari, aveva la funzione di far da cornice al sanatorio facendo trascorrere agli utenti buona parte della giornata all’aperto in un contesto gradevole e ricco di vegetazione.
Larga parte del corredo arboreo originale è ancora presente estendendosi attorno ai padiglioni ospedalieri comprendendo settecento esemplari arborei, nella maggior parte cedri e altri sempreverdi, con piante di notevole imponenza e dimensioni.
Il Parco, oltre ad accoglie un rarissimo ibrido sempreverde, germogliato circa cinquanta anni fa, partecipa al percorso artistico avviato nel 2004 dedicato alla storia ospedaliera forlivese accogliendo le opere prodotte grazie all’attuazione della legge del 2%, in origine collocate nell’ex ospedale Morgani, oggi sede universitaria.
All'interno della struttura sanitaria si segnalano gli otto ritratti di benefattori, commissionati nel 1959 dall’allora amministrazione ospedaliera, sono stati recentemente collocati in una delle sale riunione del Padiglione Valsalva. I ritratti furono commissionati al pittore locale, Mario Camporesi (1899 - 1981), nel 1959.
Ai benefattori sopra descritti si aggiungono i ritratti di Rambaldo Bruschi e Cima Delfina che, dopo venticinque anni dalla morte del marito, ha tenuto fede all’impegno espresso portando alla realizzazione delle sue volontà nonostante le difficoltà che si frapposero nel vedere concretizzare le disposizioni testamentarie.
Inoltre si segnala, in corso della Repubblica 72, il Nuovo Ospedale della Casa di Dio per gli Infermi (1722 - 1922).