Cesena - I benefattori dell’Ospedale e delle Istituzioni benefiche
Le testimonianze dell'impegno dei benefattori delle Istituzioni assistenziali e caritative della città di Cesena sono ancora visibili nel territorio grazie a documenti che percorrono oltre sei secoli di storia di generosità ed altruismo a favore dei poveri, ammalati, vecchi e orfani.
Apre il nostro racconto il portone seicentesco eseguito da Gregorio Razzani, originale nel suo genere poiché riporta, nelle bugne a intarsio, i nomi e gli stemmi costituenti il più antico elenco dei benefattori delle istituzioni assistenziali e caritative della città di Cesena. Nel portone del Razzani il nome di Malatesta Novello, artefice del grande cambiamento della storia ospedaliera cesenate, è inciso sotto l'anno 1459 mentre l'ultimo benefattore ricordato, Pietro Gennari, è inciso senza indicazione di data, presumibile tra il 1622, anno del penultimo benefattore e il 1631, anno della costruzione della porta.
La narrazione prosegue con il ritratto di Recalinda, moglie del Gennari, il cui stemma è inciso nel portone.
La tela proviene dalla quadreria che allestiva il “corridoio d’onore, detto dell’Ospedale” del Palazzo O.I.R. (Ospedale e Istituti Riuniti), di Corso Garibaldi.
Qui ritroviamo i ritratti dei protagonisti della storia passata che si distinsero per il loro impegno civile e la loro solidarietà sociale. Tra i vari personaggi vanno ricordati il conte Pietro Roverella e la moglie Maria. Il conte Roverella, non avendo avuto figli nè dalla prima moglie Catterina Cavina nè dalla seconda, Maria Bertaccini, col patrimonio pervenuto dal defunto fratello Giovanni, fondò una prima Pia beneficenza, sorvegliata dalle Dame di Carità, destinata ai poveri misericordiosi di Cesena, senza distinzione di sesso. Successivamente, ai beni del fratello aggiunse il proprio lascito. Dopo dieci anni della sua morte, avvenuta il 5 giugno del 1858, la moglie confermò i voleri testamentari del marito nel lasciare i beni ai poveri della città.
Ultima documentazione tangibile dedicata ai Pii lasciti è la grande lapide in marmo collocata difronte a quello che era lo scalone monumentale del Palazzo O.I.R. che riporta come ultima data il 1961.
Curiosità:
Il portone istoriato fu eseguito durante i lavori di ampliamento dell’antico spedale del SS Crocefisso voluti da Malatesta Novello. Successivamente fu adattato alla nuova collocazione a chiusura dello scalone d’ingresso del Palazzo O.I.R.
Bibliografia:
Mario Boschetti, I Benefattori dell'Ospedale e delle Istituzioni Assistenziali di Cesena, Scuola Tip.Addolorata - Cesena -1961
Sonia Muzzarelli, La Cura attraverso l’Arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, dicembre 2020
Sonia Muzzarelli, La Cura attraverso l’Arte: Il Patrimonio Culturale dell’AUSL della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, 2024
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