A Rimini, l’edificio che oggi ospita il Museo della Città, raccoglie uno dei nuclei più corposi del “Museo diffuso dell’Arte Sanitaria Romagnola”.

Dagli anni Venti del Novecento le opere, che oggi afferiscono alla Collezione sanitaria del territorio riminese, furono depositate presso la Pinacoteca, oggi Museo della Città di Rimini, favorendo la loro valorizzazione e conservazione.

Sono oltre cinquanta le opere di proprietà dell’Ausl della Romagna che, dagli ambienti museali, racconteranno la storia di Rimini da un punto di vista sociale e sanitario.

Come nella maggior parte delle città romagnole anche a Rimini, tra il XII e tutto il XV secolo, sono documentati un alto numero di enti caritativo-assistenziali. Questo elevato numero è in parte legato alla grande affluenza in città dei soldati e pellegrini che vi giungevano per imbarcarsi verso la Terrasanta.

Nel 1486 Galeotto Malatesta sollecitò e ottenne l'unificazione di undici strutture cittadine nell’ “Ospedale di Santa Maria della Misericordia” che restò operativo fino al suo trasferimento avvenuto nel 1800 nell'ex collegio dei Gesuiti assumendo successivamente la denominazione di “Ospedale Infermi”.

I bombardamenti del secondo conflitto mondiale resero necessari alcune ristrutturazioni, guidate dall'architetto Pier Luigi Foschi , che riportò all'antico splendore il vecchio convento poi scelto come sede del Museo cittadino.

Curiosità:

La modalità di costituzione della collezione riminese differisce da quelle di Ravenna, Cesena e Forlì in quanto sono pochi i pezzi che appartenevano all’antico Ospedale di Santa Maria della Misericordia (situato sul Corso d’Augusto nell’attuale palazzo della Provincia), comprendenti alcuni manufatti della chiesa ospitaliera di Santa Maria ad Nives.

La collezione è quasi totalmente costituita da dipinti di soggetto religioso rimasti invenduti o non reclamati in seguito alle soppressioni e requisizioni napoleoniche avvenute fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento e affidati alla Congregazione di Carità come semplici beni patrimoniali.

E proprio in quest’ottica, fra il 1909 e il 1922, alcuni dipinti (e anche «alcuni vasi antichi della Farmacia», forse cinquecenteschi) furono venduti per risollevare le asfittiche casse della Congregazione di Carità (P.G. Pasini, La Pinacoteca di Rimini, Cinisello Balsamo (MI), Silvana 1983, pp. 202-203).

Presso il Palazzo Rasponi dalle Teste - Ravenna dal 04 marzo al 16 aprile 2023 è stata organizzata la prima mostra dedicata al Patrimonio Artistico Ausl della Romagna. Tra le opere esposte ricordiamo la Madonna col bambino e sant’Anna di Francesco Longhi (sec. XVI) e il san Giovanni Evangelista della bottega di Gian Francesco Nagli detto il Centino (1638/1675).

Bibliografia:

P.G. Pasini, La Pinacoteca di Rimini, Cinisello Balsamo (MI), Silvana 1983, pp. 202-203.

Sonia Muzzarelli, La Cura Attraverso l’Arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, dicembre 2020

Sonia Muzzarelli, Paolo Trioschi (a cura di), La Cura Attraverso l'Arte. Opere dal Patrimonio storico e artistico Ausl Romagna, catalogo della mostra, Ravenna Palazzo Rasponi dalle Teste, Fp Edizioni; aprile 2023

Sonia Muzzarelli, La Cura attraverso l’Arte: Il Patrimonio Culturale dell’AUSL della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, 2024

Per informazioni e prenotazione visita guidata inviare una e-mail a: patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it

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