Nel 1896 fu inaugurato a Milano il Padiglione Alfonso Litta realizzato sopra i disegni del cav. ing. Emilio Speroni, fu allora che la Giunta Comunale della città di Lugo nella difficoltà di realizzare il progetto Piana e Ballotta, premiato al Concorso dalla commissione Casa-Fabbrica del 1882, decise di far tabula rasa e scelse il Progetto Speroni per il Nuovo Ospedale di Lugo che poteva ben ripetersi e risolvere i problemi riguardo la difficoltà della realizzazione del progetto premiato.

Il 21 ottobre del 1900 fu inaugurato l’Ospedale intitolato a Umberto I Re d’Italia.

Al piano terra, alla sinistra dell’atrio d’ingresso del corpo centrale, occupava posto l’Oratorio con Sacrestia.


Alla fine degli anni cinquanta del Novecento, l’Oratorio fu sostituito dalla Chiesa dell’ospedale che oggi conosciamo.

Il Presidente dell’Amministrazione Istituti Riuniti – Lugo, Dott.re Vito Montanari, incaricò l’arch. Crispino Tabanelli di Cotignola, di studiare e proporre il completamento della Chiesa dell’Ospedale “che comprendeva le opere mancanti come la balaustra, le vetrate, la via crucis, il fonte battesimale ecc…”. Inoltre per facilitare il compito all’Architetto gli fu messo a disposizione il Geom. Ricci Petitoni… “ di questi uffici”.

Il Consultivo dei lavori di completamento, datato 9 aprile 1962, ci rivela sia i nomi delle ditte coinvolte sia le spese sostenute dall’Amministrazione. Tra le ditte menzionate ricordiamo la Società artistica Marmo Faenza (S.A.M.) per i rivestimenti in marmo, la Ditta Mecati e Marescotti &C di Cotignola, per il coperchio in rame battuto del fonte battesimale, Costa Dante-TINTEGGIATURE- LUGO, per la tinteggiatura della Chiesa e lo STUDIO CERAMICHE ARTISTICHE Bartoli &Cornacchia - Brisighella

I Maestri ceramisti forgiarono con una visione unitaria l’arredo liturgico di tutta la Chiesa: la balaustra con 10 colonnette decorate a terzo fuoco con riflessi; il fregio per l’Arco trionfante a rilievo decorato a terzo fuoco su smalto Craquelè; la via Crucis originale con la scena del battesimo di Gesù a rilievo su smalto bianco a Craquelè e, in fine, tre pannelli decorati a rilievo.

Il tempo ha portato via molte stazioni della Via Crucis sostituite in seguito con riproduzioni delle stazioni in cromolitografia.

Il 9 marzo 2025, è stata inaugurata la nuova via crucis donata dai Maestri ceramisti Paola Bandini e Giorgio Cavina di Modigliana.

I Maestri Bandini & Cavina hanno forgiato le terre alluvionali della Romagna ricreando l’originale visione di unitarietà della Chiesa pensata dall’Arch. Tabanelli eseguito, nel 1962, dai Maestri Bartoli & Cornacchia.

La via Crucis è un rito che intreccia storia e preghiera e gli artisti, pur mantenendo l’impostazione classica delle quattordici stazioni, sono riusciti ad attualizzarne l’iconografia pur mantenendo un dialogo costante con l’apparato decorativo originale.

Sonia Muzzarelli

Curiosità:

Il rito con le quattordici stazioni risale al medioevo ma l’iconografia attuale con le stazioni disposte nello stesso ordine la troviamo in Spagna nella prima metà del diciassettesimo secolo. Dalla Spagna passò in Sardegna, che era sotto il dominio Spagnolo, per poi diffondersi nella penisola italica.

Bibliografia:

Archivio storico tecnico -Lugo faldone lavori 1962

Archivio storico tecnico - Lugo faldone lucidi Vecchi Ospedale

Sonia Muzzarelli, La Cura attraverso l’Arte: Il Patrimonio Culturale dell’AUSL della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, 2024

https://www.famigliacristiana.it/articolo/storia-della-via-crucis-una-pratica-religiosa-che-attraversa-i-secoli.aspx

Per informazioni e prenotazione visita guidata inviare unae-mail a:patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it


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