Il vaccino contro il Morbillo
Il vaccino contiene i virus vivi attenuati di morbillo, parotite e rosolia. Consiste in due dosi di vaccino inoculato per via sottocutanea o intramuscolare, a distanza di almeno 4 settimane una dall’altra, e conferisce una protezione elevata e duratura nei confronti delle tre malattie.
Chi dovrebbe vaccinarsi
La vaccinazione è obbligatoria nell’infanzia e fortemente raccomandata per gli adulti non immuni a una o più delle malattie prevenibili con questo vaccino, in particolare in caso di condizioni che aumentano il rischio di esposizione (operatori sanitari) o di complicanze derivanti dalla malattia naturale (donne in età fertile, persone con fattori di rischio).
Per la prevenzione del morbillo, la vaccinazione può essere utilizzata anche per la profilassi post esposizione in persone suscettibili, preferibilmente entro 72 ore dall’esposizione.
La vaccinazione contro il morbillo in Emilia-Romagna è stata introdotta nel 1986, all’inizio con una sola dose da effettuarsi a 15 mesi di vita, mentre nel 1996 è stata introdotta la seconda dose a 11 anni, poi spostata nel 2005 a 5/6 anni.
Una singola dose di vaccino è in grado di proteggere il 90-95% delle persone vaccinate mentre con due dosi fatte dopo il 12 mese di vita l’efficacia sale al 99%. Quindi anche le persone che hanno ricevuto una sola dose di vaccino nell’infanzia dovrebbero ricevere una seconda dose di vaccino. Quindi, anche le persone che hanno ricevuto una sola dose di vaccino nell’infanzia dovrebbero ricevere una seconda dose di vaccino per proteggersi dalla malattia.
Controindicazioni alla vaccinazione
La vaccinazione è controindicata nelle persone che hanno già manifestato allergia grave (anafilassi) ad una precedente dose dello stesso vaccino o ad uno dei suoi componenti, comprese gelatine animali e alcuni antibiotici (neomicina), e in persone con gravi deficit immunitari congeniti e acquisiti. Controindicazioni temporanee sono la gravidanza, la terapia con corticosteroidi a dosi elevate o altri farmaci immunosoppressori, la somministrazione recente di immunoglobuline, sangue o plasma e la presenza di malattie acute febbrili in atto. Essere stati vaccinati o aver avuto in passato una o più di queste malattie non costituisce una controindicazione alla vaccinazione. La gravidanza deve essere evitata nel mese successivo alla vaccinazione. L’allattamento non controindica la vaccinazione.
Possibili reazioni alla vaccinazione
Dopo la vaccinazione le reazioni più comuni sono febbre (38,5°C o superiore), rossore o gonfiore nel punto di iniezione. Più raramente si può sviluppare un esantema che ricorda il morbillo o un ingrossamento delle parotidi. Molto raramente sono state segnalate artralgie, trombocitopenie (calo delle piastrine) transitorie, disturbi neurologici e reazioni allergiche.