Contenuto
Qual è il posto dell’allattamento e della donna nella società attuale? E con quali occhi noi dovremmo guardarla? Sono le stimolanti domande che pone la mostra “The Invisible Breasts – Seni Invisibili” della fotografa svedese Elisabeth Ubbe, che viene inaugurata mercoledì 20 novembre, alle ore 11.30, alla Galleria dell’Immagine di Rimini (via Gambalunga 27).
L’esposizione itinerante, composta da una quarantina di scatti dell’artista scandinava, dopo il successo delle tappe di Bologna, Cesena, Reggio Emilia e Imola, arriva a Rimini e resterà aperta al pubblico fino al 22 dicembre con un percorso strutturato su due spazi espositivi: all'esposizione principale, negli spazi della Galleria dell’Immagine, si affianca una piccola selezione di opere su tessuto esposte all’interno dell'ospedale Infermi, nell'atrio a piano terra nuovo DEA.
Con questo progetto la Regione Emilia Romagna e l’AUSL della Romagna, che organizzano l’iniziativa con il patrocinio del Comune di Rimini, ribadiscono il proprio sostegno all'allattamento come pratica di salute, elemento di empowerment delle donne e dei genitori e di facilitazione della relazione con la bambina e il bambino.
Inaugurazione con speciale set fotografico per le donne
All’inaugurazione parteciperanno, oltre all’artista, l’assessora comunale Francesca Mattei, Simona Di Mario, pediatra del Centro di documentazione sulla salute perinatale e riproduttiva – Settore Assistenza Territoriale della Regione Emilia Romagna, Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero Rimini-Santarcangelo-Novafeltria, e Gina Ancora, Direttore della Terapia Intensiva Neonatale di Rimini.
Nell’occasione l’autrice allestirà un piccolo set fotografico per le donne (in allattamento e non) che vorranno farsi ritrarre.
Mostra fino al 22 dicembre: gli orari
La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile alla Galleria dell’Immagine di Rimini dal 20 novembre al 22 dicembre. Questi gli orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.
MOSTRA FOTOGRAFICA The Invisible Breasts - Seni invisibili di Elisabeth Ubbe
Elisabeth Ubbe, pluripremiata fotogiornalista svedese, ritrae l’allattamento evidenziando la specificità di ogni donna, privata di quell’aura di romanticismo così spesso usata, con foto in controluce o che esaltano la magnificenza della natura. Chiede alla donna di scegliere un contesto che rappresenti la sua vita di madre. Ogni fotografia ha la sua storia.
In una epoca in cui il gesto di allattare in pubblico talvolta può essere considerato irritante se non addirittura offensivo, l’artista sceglie di catturarne immagini tratte dal quotidiano: in casa, in città, negli spazi di gioco dei bambini e in tutti quei luoghi in cui le donne trascorrono normalmente il tempo con i propri figli. Ritrae anche donne a seno nudo in situazioni in cui normalmente sarebbero vestite e donne operate per tumore al seno. Queste fotografie aiutano a riflettere sull’immaginario comune e sull’idea del corpo femminile nello spazio pubblico che influenza la rappresentazione di sé e, di conseguenza, la fiducia di ognuna nella propria capacità di allattare.
“Ho un sogno. Vorrei che le donne fossero viste e accettate così come sono. Vorrei che l’allattamento fosse accolto in ogni luogo in cui la donna e il bambino vogliono o hanno bisogno di allattare”: ecco, nelle parole dell’artista svedese, il senso più profondo del percorso illustrato nella mostra. Le fotografie formano un mosaico di immagini contemporanee e stimolano la riflessione su quali rappresentazioni di donne ci vengono offerte dal mondo che ci circonda.
La biografia di Elisabeth Ubbe
E’ una fotogiornalista svedese il cui lavoro si concentra su tematiche relative alle donne, alla uguaglianza, alla giustizia sociale e allo sviluppo sostenibile. Dopo aver lavorato come ostetrica per molti anni, si è diplomata alla Nordic School of Photography, a Bishop-Arnö.
Le sue fotografie sono state pubblicate su riviste e media nazionali e internazionali. Ha esposto in occasione di numerose mostre ed è stata insignita di diversi premi; il suo lavoro è stato presentato alla Conferenza delle Donne delle Nazioni Unite nel 2018, 2019 e 2021. Collabora stabilmente con il The New York Times e altri giornali, combinando questa attività con la cura di progetti di ricerca artistica personali.