Non sorprende più che l’utilizzo di materiale pluriuso sia preferibile a quello del materiale monouso, certamente sempre per l’impatto ambientale, ma, a voler fare bene i conti, si vede che più spesso di quanto si crede è preferibile anche per l’impatto economico, e questo è anche il caso della teleria ad uso sanitario.

Con l’aggiudicazione della nuova gara di fornitura di divise e teleria in TTR utilizzato in gran parte della nostra azienda risulta dalla valutazione dei consumi, che ancora in alcune parti dell’azienda sono ancora utilizzati kit per sala operatoria ed altro in TNT, la qual cosa fino a qualche tempo fa poteva essere anche giustificabile dal punto di vista economico. Con la nuova aggiudicazione i prezzi per il TTR risultano più contenuti, purtroppo essendo espressi a peso non sono facilmente confrontabili con i costi dei kit TNT è stato pertanto necessaria un’indagine approfondita per rendere le grandezze immediatamente confrontabili.

Il Tessuto non tessuto è materiale usa e getta che, utilizzato in contesto sanitario, è potenzialmente sporco di sangue (in sala operatoria spesso lo è) e pertanto conferito integralmente come rifiuto speciale con il costo del CER 180103* che, fino a qualche mese fa era quello previsto dall’ultimo rinnovo della gara INTERCENTER (ovvero 1,20euro+IVA / kg), ma che recentemente è stato incrementato dalla Regione, alla luce degli aumentati costi dei trasporti di circa il 10%, arrivando ad un costo attuale complessivo di oltre 1,6 euro/kg. Ai fini di questa valutazione considereremo il peso del TNT conferito, ma in realtà andrebbe aumentato dei residui biologici che assorbe prima di essere conferito per valutare il peso reale, per questo le stime effettuate nella presente relazione sono conservative, ovvero il costo di conferimento è sicuramente più alto poiché più alto è il peso di rifiuto conferito. Il Tessuto tecnico riutilizzabile è invece tessuto vero e proprio che a fine utilizzo viene rilavato, il kit (o la divisa) viene pertanto rimessa in uso fino ad un numero massimo di volte, terminate le quali, viene mandato a condizionamento e recupero e riportato in filiera produttiva, come si vorrebbe in un’economia circolare. I costi indicati nella presenta relazione sono a singolo utilizzo e quindi comprensivi dell’ammortamento materiale, raccolta, trasporto, lavaggio e ricondizionamento che è l’oggetto del servizio di cui la ditta appaltatrice è responsabile. Alla fine del ciclo di utilizzo del TTR nessun costo aggiuntivo per l’azienda è preventivabile.

Valutando le tipologie di kit più utilizzate in sala operatorie e selezionando quelle più significative, rappresentative del 92% del costo complessivo, si è visto che se fossero stati sostituiti completamente con teleria in tessuto tecnico riutilizzabile, considerati i costi della gara recentemente entrata in vigore, avremmo una riduzione di spesa sul bene di circa 85mila euro, un’ulteriore riduzione di spesa legata al mancato costo di conferimento del rifiuto speciale ospedaliero di circa 46mila euro, per un totale di riduzione di spesa complessivo di circa 131mila euro. Contestualmente una riduzione di rifiuto speciale ospedaliero prodotto pari a 29 tonn / anno, che significa (mai stanco di ricordarlo!) 29 tonnellate di materiale che devono essere raccolte, trasportate ed incenerite.

Infine dobbiamo anche ricordare che non potremmo neppure prescindere dagli aspetti normativi. Da uno stralcio del DM del 7 febbraio 2023 che aggiorna i CAM per le forniture ed il noleggio di prodotti tessili ed il servizio di restyling e finissaggio di prodotti tessili, leggiamo, nelle specifiche tecniche, al punto 3, lettera C) che “i camici classificati come Dispositivi Medici o Dispositivi di Protezione Individuale dovranno essere in tessuto tecnico riutilizzabile e che dovranno essere utilizzati in via prioritaria rispetto al monouso. Quest’ultimo potrà essere impiegato dalle strutture sanitarie e socio sanitarie solo in presenza di specifiche tipologie di interventi operatori per le quali vi siano ‘controindicazioni’ all’utilizzo di tessuto tecnico riutilizzabile sanificato.”
Indicazione che di fatto rinforza quanto riportato in questa relazione, rendendolo un obbligo normativo.

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